domenica 15 luglio 2012

Antiche consuetudini: Andar per cicorie....(Andare a ziccoriare)!



In tutta la Sardegna sin da piccoli abbiamo memoria della pratica co­mune l’uso delle essenze spontanee a scopo alimentare, tutti noi conosciamo e impariamo a riconoscere le piante commestibili an­che se qualche caso del passato ci ricorda che per alcune di esse un piccolo errore di valutazione nel riconoscerle può costare alcune volte persino la vita! Tra queste ricordiamo le cicorie, i cardi, gli asparagi, il crescione, il sedano d’acqua, il ramolaccio selvatico, che davano vita a specifiche pietanze ed erano comunque ingre­dienti delle zuppe/minestre selvatiche (lampazzu, erbuzzu…).

Questa antica consuetudine nel passato, e in maniera residuale oggi, era necessaria per il reperimento di erbe amare ben precise tutte della famiglia delle Compositae (Asteraceae) alle quali erano attribuite proprietà purificanti: un vero e proprio “alimento medici­nale” con lo scopo di depurare l’organismo e lo spirito nei periodi in cui si svolgevano i rituali di purificazione (Temporas).
Nel periodo che va da marzo ad aprile una delle tante attività tradi­zionali delle donne sarde è a oggi andare a raccogliere cicorie, di solito membri della stessa famiglia, comari, vicine di casa, in­somma si trattava anch'esso di una sorta di rito durante il quale si discuteva di questioni di una certa rilevanza, e lo stesso atto di “andar per cico­rie” veniva considerato alla stessa stregua dei lavori nei campi, qindi di una importanza vitale. Da sfatare che le piante spontanee venissero utilizzate a scopo alimentare solo nei perodi di carestia!

Ma quante specie di cicoria abbiamo? Quali di queste sono comme­stibili e lo sono sempre?
Personalmente ne contiamo ben sette specie differenti, partendo con quella più comune che da alcuni viene erroneamente ricono­sciuta come “coltivata”, in realtà originariamente spontanea come per il caso della borragine i cui semi vengono commercializzati per la coltivazione. È facilmente individuabile, nel suo periodo balsa­mico a giugno la troviamo in fiore con dei curiosi fiorellini blu (Cichorium inthybus L. Cicoria selvatica/zìcoria), altra cicoria selvatica ben conosciuta è il Tarassaco o Dente di leone/zìcoria burda Taraxacum officinalis Web., Boccione maggiore/zìcoria piluda (Urospermum dalechampii L. Schmidt), Cicoria falsa/zìcoria venada a urruviu (Crepis vesicaria L.) da non confondere con: Crepide fetida/zìcoria pudessia (Crepis Foetida L. ), che non è commestibile! Costolina/coroddu (Hypochoeris radicata L)., Dente di leone tuberoso/zìrimma (Leontodon tuberosus L.) , Ioseride stellata/ zìcoria proheddana  (Hyoseris radiata L.) .....
(Diritti riservati FIZZAS DE LUNA. Antiche esperienza di cura delle contadine di Sardegna Zènìa Editrice di Mario Murru).