tag:blogger.com,1999:blog-82276012660769286422024-03-19T01:30:58.540-07:00Medicina Popolare Sarda...Vuole essere un mezzo per riportare alla luce conoscenze ed esperienze frutto di secoli e secoli di sperimentazione da parte del popolo sardo nell'ambito dei metodi di cura e della medicina popolare anticaAnna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.comBlogger20125tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-77772328658648125042014-07-23T15:06:00.000-07:002014-07-23T15:31:13.060-07:00Cura dalle punture Latrodectus tredecimguttatus Rossi, 1790 (sa varza)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw-1fbZhfW9Heh6VDyP5no2mRfRX3KgNUr3pk0ktAQva_D_EqEfUsf2S5lIRzWVPNFh9d4LdFu5VJfp7RjMlN-Pdf-EzIBH5dqNwVX3Zd1jGzYsuILchj1zdf15UJ_PVm4lJMzSsFk0LTw/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" closure_lm_541389="null" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw-1fbZhfW9Heh6VDyP5no2mRfRX3KgNUr3pk0ktAQva_D_EqEfUsf2S5lIRzWVPNFh9d4LdFu5VJfp7RjMlN-Pdf-EzIBH5dqNwVX3Zd1jGzYsuILchj1zdf15UJ_PVm4lJMzSsFk0LTw/s1600/images.jpg" height="217" width="320" yua="true" /></a></div>
Nelle comunità sarde di un tempo venivano tracciate delle differenze a seconda delle competenze e capacità dimostrate. Le Donne di preghiera (orassionarjas/oraziònarjas) Queste donne utilizzavano in alcuni rituali di cura la musicoterapia e la danza sempre accompagnate da preghiere cantate e ballate. Per avere un’idea di tali riti, per esempio si adoperavano in un rituale terapeutico contro le febbri perniciose (su ventu orbinu) .... Tra i tanti rituali molto importante era quello relativo a sa varza l’argia, arza, o arja (Latrodectus tredecimguttatus Rossi, 1790) nel resto dell’Italia conosciuto sotto altri nomi: malmignatta, ragno volterrano, bottone, falance, vedova nera. Diversi sono stati gli avvistamenti in Sardegna in tempi più o meno recenti (nel 1996 un giardino a Cagliari ospitava un nido con una decina di esemplari). Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari assieme alla guardia Forestale della stazione di Marrubiu nel 2006 hanno ritrovato decine di esemplari nell’area di Santa Giusta e nell’Isola di mal di ventre. Ragno velenosissimo, temuto dai contadini allora come oggi, paragonata a una maledizione a causa degli effetti provocati dal suo potente veleno. Anticamente veniva curato con il rito "su ballu de sa varza" molto ridicolizzato e mescolato a leggende e storie di ogni sorta, tanto da ricordarlo oggi, erroneamente, come mito! In realtà la puntura di questo ragno era un problema reale fino almeno a una cinquantina di anni fa. Tale rito includeva anche la somministrazione di rimedi a base di erbe per curare i sintomi causati dal veleno: febbre alta, crampi allo stomaco e confusione mentale. In alcuni paesi tre donne si disponevano attorno al malato a formare un cerchio, sempre una giovanissima nubile, una sposata e una vedova, e muovendo i loro setacci con del grano dentro arrangiavano un accompagnamento musicale alle oraziones intonate secondo vibrazioni ben precise passando da un sussurro quasi incomprensibile al ballo attorno al malcapitato in cerchio sempre più animato. In altre zone si allestiva un fuoco davanti alla chiesa fatto con tralci di vite posti a formare delle croci che veniva continuamente alimentato dal malato, mentre attorno a questo fuoco eseguono il consueto rituale le orazionarias... (tratto da FIZZAS DE LUNA Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna Ed. Zènìa 2012) <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimnrXl97c6W3lkf303n4v-mVgSPSQGrRq6mOc6jibgVpBrtbL-iEhrrHlYP_HEidZhVWyyaqXslS6kJEnGlnEb8h5BjkHkkUkFm7PvOfB-3RBxbz25GnxWph0JaM2ios0WNjqbPuJUcIX2/s1600/largia-sardegna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" closure_lm_604070="null" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimnrXl97c6W3lkf303n4v-mVgSPSQGrRq6mOc6jibgVpBrtbL-iEhrrHlYP_HEidZhVWyyaqXslS6kJEnGlnEb8h5BjkHkkUkFm7PvOfB-3RBxbz25GnxWph0JaM2ios0WNjqbPuJUcIX2/s1600/largia-sardegna.jpg" height="240" width="320" yua="true" /></a></div>
Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-289884824303037162014-01-02T14:10:00.000-08:002014-01-02T14:10:09.476-08:00L'uso delle piante nella tradizione popolare sarda "a Nadale“Usi e costumi del mondo agro-pastorale erano legati al ciclo calendariale da cui poi scaturivano i riti popolari.
Lo scorrere del tempo e l’avvicendarsi delle stagioni, quando il pastore e il contadino erano legati alla terra da un patto di sopravvivenza, scandiva lo scorrere dei mesi, ognuno chiamato in modo distintivo e ognuno di questi talvolta temuto talvolta atteso.
Intanto l’anno nuovo in passato iniziava in settembre, Capudanni, e cioè quando i campi avevano dato i loro frutti e si era in procinto di affrontare i lavori della successiva annata. Quindi la percezione del tempo e delle stagioni una volta era molto diversa da quella odierna e il contadino e il pastore in modo particolare deteneva un sapere collettivo, tramandato per generazioni un complesso di competenze scientifiche sulla botanica, pedologia, meteorologia, fisiologia umana e animale, veterinaria nonché un particolare allenamento del corpo e della mente a far campare e produrre il proprio gregge in ambienti talvolta molto ostili oltre a una grande capacità di previsione e di programmazione.
La consuetudine dell’uso delle piante a scopi rituali (purificazione) è antica quanto l’uomo e nel passato le stagioni venivano scandite da periodi di celebrazioni tipiche del culto agrario e del mondo agro-pastorale. La memoria riporta a oggi che tali periodi sono stati ripresi nelle quattro Tempora pervenute a noi negli scritti di San Filastrio, vescovo di Brescia (387 d. C.). Si trattava di quattro distinti periodi destinati a invocare e ringraziare la provvidenza divina per i frutti della terra e per il lavoro dell'uomo, da qui si ricordano diverse feste paesane legate al culto agrario:
Pare che tutti gli antichi riti agrari di protezione (propiziatori) prevedevano l’uso di maschere e rappresentazioni che in tempi più recenti vennero spostate al periodo del carnevale pur appartenendo alle celebrazioni dell’anno agrario che culminavano a settembre (apudanni/capidanni ). La tradizione delle «Quattro Tempora», originariamente legata alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni, rappresentano una tradizione antica per celebrare le stagioni e il ciclo della natura, per mezzo di riti di protezione e purificazione finalizzati alla consacrazione delle stagioni al bene. In questo tempo si praticava un “digiuno depurativo” durante il quale si assumevano piante spontanee a uso alimentare che aiutavano a depurare il corpo e lo spirito, tutte officinali. Quattro serie di tre giorni: mercoledì, venerdì e sabato di una stessa settimana. In inverno chiamato Luciae, il rito era considerato necessario per preparare la terra ad accogliere la vita, purificando spirito e corpo. Quest’anno (2013) ricorrono il 18,20,21 Dicembre mentre nel 2014 ricorreranno il 17, 18, 20 Dicembre.
Il solstizio d’inverno era un punto limite nel ciclo calendariale, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino al giorno 21 dicembre. La natura è sospesa, nell'attesa di una trasformazione, e il tempo è quasi immobile. Era, allora come oggi, uno dei momenti di passaggio dell'anno tra i più temuti: l'oscuritá cede il passo alla luce che, lentamente, inizia a prevalere sull’inverno. Pasca e Nadale che in lingua Sarda significa passaggio e nascita affonda le sue radici proprio in queste osservazioni, in riferimento di un passaggio dal vecchio al nuovo, dalla morte alla vita e il popolo Sardo dedicò a questi eventi offerte e riti. I nomi nel calendario popolare sardo più diffusi per Dicembre sono:Mes”e Idas (richiama la denominazione latina delle Idi) e Nadali, Nadabi, Nadale (la festa del Natale e deriva dalle dies natalis latine).
In Campidano è presenta anche la forma Mes”e Paschixedda e Paschixedda.
Il Natale è un momento particolare e meraviglioso tutt’oggi in Sardegna, si respira un’aria che nonostante il freddo rimane carica di profumi della terra aromi e spezie trovano impiego nella preparazione dei piatti tipici della festa e dei riti che coinvolgono intere comunità.
Molte tradizioni e riti di Nadale sono andate perse, oggi più che mai sentiamo la necessità di riscoprire sensorialmente questi profumi e aromi d’un tempo. Non è facile indagare questo aspetto dell’Etnobotanica sarda, tuttavia siamo riuscite a individuarne diverse, ecco che Alloro, Corbezzolo, Ginepro, Pungitopo, Mirto, Rosmarino, Frutta (Castagne, Melograno, Melo e Pero Cotogno, Arancio, Limone, Mandarino e Pompìa), Frutta secca (Fichi, Noci, Nocciole e Mandorle)…. Assumono importanza, simbolica, rituale, terapica e alimentare….
(COPYRIGHT SU FRORE DE SU PASTORE)
Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-39465394491307128272013-06-17T02:42:00.000-07:002013-06-17T02:42:01.548-07:00Intervista a Rai Radio Uno nel programma Mediterradio...<a href="http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=603788">http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=603788</a><br />
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Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-47016297320368339012013-04-13T18:30:00.000-07:002013-06-17T02:48:49.709-07:00Corso di piante officinali UNI3 Mamoiada...<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<img border="0" bua="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7agCyAOi_rsOtZDtVE5e-XB0xs5jWnSWAy1vIZVjuTfTOa68NbAn1FaZ99eT_9TO9ZMAe5M9xP3CW0GZHyUHs_QE-X1AcvOZgQ7fJQiCKCm6-wBm06ep27OUfplwTnloxpltHpvh_eNA-/s320/P1012931.JPG" width="320" />E' sorprendente l'atmosfera che si respira e le conoscenze tradizionali che saltano fuori durante le lezioni a Mamoiada! </div>
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Una volta abbattuta la "distanza" tra docente (che sarei io) e corsisti, e dopo averli coinvolti nella fase pratica di riconoscimento, viene lanciata da uno di loro la proposta di realizzare un' indagine, che verrà pubblicata, sulla medicina tradizionale mamoiadina dove chiaramente la coordinatrice sarò io e i protagonisti principali sono le piante e i custodi delle loro preparazioni!</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
Ormai non li chiamo più allievi..ma i <strong><u>colleghi di indagine</u></strong> sono persone di diverse età con una loro cultura personale e grandi conoscenze fitoterapiche tradizionali locali! </div>
Tutti molto attenti, curiosi e motivati, decisi a indagare presso gli "adulti" del paese ultranovantenni che si sono disposti a divulgare queste conoscenze affinchè non vadano perse....<br />
Che dire! <br />
Contentissima e onoratissima di aver avuto questa grande occasione. <br />
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Giovedì prossimo (sesta lezione) sarà la volta delle preparazioni e ci diletteremo a gustare infusi, tisane e decotti firmati Azienda agricola Fizza'e Luna!</div>
Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-15954208477862589412013-02-11T14:57:00.001-08:002013-02-11T15:02:44.515-08:00Rituali di purificazione....L'USO DELLE ERBE SPONTANEE A SCOPO ALIMENTARE..<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">La consuetudine dell’uso delle piante a scopi nutritivi e a scopi rituali (purificazione) è antica quanto l’uomo. Ci arrivano notizie dal passato quando le stagioni venivano scandite da periodi di celebrazioni tipiche del culto agrario e del mondo agro-pastorale. <o:p></o:p></span></div>
<v:shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f"><v:stroke joinstyle="miter"></v:stroke><v:formulas><v:f eqn="if lineDrawn pixelLineWidth 0"></v:f><v:f eqn="sum @0 1 0"></v:f><v:f eqn="sum 0 0 @1"></v:f><v:f eqn="prod @2 1 2"></v:f><v:f eqn="prod @3 21600 pixelWidth"></v:f><v:f eqn="prod @3 21600 pixelHeight"></v:f><v:f eqn="sum @0 0 1"></v:f><v:f eqn="prod @6 1 2"></v:f><v:f eqn="prod @7 21600 pixelWidth"></v:f><v:f eqn="sum @8 21600 0"></v:f><v:f eqn="prod @7 21600 pixelHeight"></v:f><v:f eqn="sum @10 21600 0"></v:f></v:formulas><v:path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect" o:extrusionok="f"></v:path><o:lock aspectratio="t" v:ext="edit"></o:lock></v:shapetype><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<v:shape alt="P1012610.JPG" id="Immagine_x0020_9" o:spid="_x0000_s1026" style="height: 186.75pt; left: 0px; margin-left: 190.3pt; margin-top: 59.1pt; mso-position-horizontal-relative: text; mso-position-horizontal: absolute; mso-position-vertical-relative: text; mso-position-vertical: absolute; mso-wrap-distance-bottom: 0; mso-wrap-distance-left: 9pt; mso-wrap-distance-right: 9pt; mso-wrap-distance-top: 0; mso-wrap-style: square; position: absolute; text-align: left; visibility: visible; width: 139.4pt; z-index: 1;" type="#_x0000_t75" wrapcoords="-232 0 -232 21513 21615 21513 21615 0 -232 0"><v:imagedata blacklevel="6554f" gain="1.25" grayscale="t" o:title="P1012610" src="file:///C:\DOCUME~1\PROPRI~1\IMPOST~1\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image001.jpg"></v:imagedata><w:wrap type="through"></w:wrap></v:shape><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">La memoria riporta a oggi che tali periodi sono stati ripresi nelle quattro <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Tempora</i> pervenute a noi negli scritti di San Filastrio, vescovo di Brescia (387 d. C.). Si trattava di quattro distinti periodi destinati a invocare e ringraziare la provvidenza divina per i frutti della terra e per il lavoro dell'uomo, da qui si ricordano diverse feste paesane legate al culto agrario:</span></div>
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><o:p><div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Sant’Antonio</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sant’Antoni</i>) il 17 gennaio festeggiato con il rito del fuoco, evidenzia un culto arcaico legato alla terra e risveglio della natura;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Sant’Isidoro</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santu Sidore</i>) festeggiato nel passato in tutta l’isola il 15 maggio, protettore dei contadini. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<v:shapetype coordsize="21600,21600" id="_x0000_t202" o:spt="202" path="m,l,21600r21600,l21600,xe"><v:stroke joinstyle="miter"></v:stroke><v:path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect"></v:path></v:shapetype><v:shape id="_x0000_s1026" stroked="f" style="height: 34.5pt; left: 0px; margin-left: 190.7pt; margin-top: 15.15pt; position: absolute; text-align: left; width: 137.35pt; z-index: 251816960;" type="#_x0000_t202" wrapcoords="-113 0 -113 20571 21600 20571 21600 0 -113 0"><v:textbox inset="0,0,0,0" style="mso-next-textbox: #_x0000_s1026;"><table cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody>
<tr><td style="background-color: transparent; border-bottom: #ece9d8; border-left: #ece9d8; border-right: #ece9d8; border-top: #ece9d8;"><div>
<div align="center" class="MsoCaption" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;">
<strong><span style="font-size: x-small;"><span style="color: windowtext; font-family: 'Times New Roman','serif';"></span></span></strong></div>
</div>
</td></tr>
</tbody></table>
</v:textbox><w:wrap type="through"></w:wrap></v:shape><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Un tempo le processioni in onore del Santo vedevano la partecipazione di bovi aggiogati e inghirlandati con fiori di campo e la benedizione di tutti gli animali<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">San Giovanni Battista</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santu Juvanni</i>) festeggiato il 24 giugno e legato alla tradizione fitoterapica isolana, con il rito del fuoco e dell’acqua;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">San Michele Arcangelo</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santu Micheli</i>) festeggiato il 29 settembre anticamente protettore dei terapeuti si celebravano riti di protezione finalizzati alla lotta contro il male.<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">A questo periodo si fanno risalire gli antichi riti agrari di protezione (propiziatori) che prevedevano talvolta l’uso di maschere e rappresentazioni che in tempi più recenti vennero spostate al periodo del carnevale pur appartenendo alla fine dell’anno agrario (settembre in sardo chiamato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">apudanni/capidanni </i>indica l’inizio del nuovo anno agrario)....</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">La tradizione delle «Quattro Tempora», originariamente legata alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni, rappresentano una tradizione antica per celebrare le stagioni e il ciclo della natura, per mezzo di riti di protezione e purificazione finalizzati alla consacrazione delle stagioni al bene. In questo tempo si praticava un “digiuno” durante il quale si assumevano piante spontanee a uso alimentare che aiutavano a depurare il corpo e lo spirito, tutte officinali. </span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"></span><span style="color: white;">In primavera chiamato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Reminiscere</i>, </span></span><span style="color: white; font-family: 'Times New Roman','serif'; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 8.5pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">propiziatorio di un buon raccolto, Quest'anno ricade nei giorni mercoledì 20, venerdì 22 e 23 sabato Febbraio 2013...</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWkrfctW1qxEbIoo-xCuv8jEE-toH4jlD0pfe0_gnMtQUGm-GYXkAyd3BVxMOmtWoZpL_qxP-WPD_Xgao0fxguZVWH4ma7DDoAp5O-lRe2LUvyyjxMb2_jknN54Qbp1pbMZBxRoW7D7gbs/s1600/AMB.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; height: 349px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; width: 389px;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWkrfctW1qxEbIoo-xCuv8jEE-toH4jlD0pfe0_gnMtQUGm-GYXkAyd3BVxMOmtWoZpL_qxP-WPD_Xgao0fxguZVWH4ma7DDoAp5O-lRe2LUvyyjxMb2_jknN54Qbp1pbMZBxRoW7D7gbs/s400/AMB.jpg" uea="true" width="400" /></a>Tra le varie pietanze ricordiamo la preparazione del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Lucida Calligraphy'; font-size: 12pt;">Ramolaccio - </span></b><em>Raphanus raphanistrum L. sub. raphanistrum - Brassicaceae (Cruciferae)...</em></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Times New Roman','serif';">Sardo: </span></b><em>aburlanta, aimmurata, almuraccia, almuranta, almurata, ambrullantia, ambuatza, ambulatza, ambuacia, amulatza, chimedda, armuranta, armuratta, armuratza, asana, asmurata, chima, chima, irmulatta, mulatta, ravanella aresta, rave, siri ghimmaghimma; ambularza</em> (Ovodda)...(COPYRIGHT FIZZAS DE LUNA)</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<o:p></o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-54400478286305811642013-01-22T05:02:00.001-08:002013-01-22T05:03:27.209-08:00Presentazione a Lula....<span id="goog_949633779"></span><span id="goog_949633780"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqsqX3fHaC_o_8ENsy90CwWHBMLkodYfWJhwz2epWb18Osdo2G8Izf6VvJOY2o1GFbYLsncF5XKWC1Y-BHg5Z_L-_quwddD6gGzM_oOL2CHcN6Z5jtw5iZu8MIWpswVsT-w4x5i9zhm01B/s1600/Articolo+Lula.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqsqX3fHaC_o_8ENsy90CwWHBMLkodYfWJhwz2epWb18Osdo2G8Izf6VvJOY2o1GFbYLsncF5XKWC1Y-BHg5Z_L-_quwddD6gGzM_oOL2CHcN6Z5jtw5iZu8MIWpswVsT-w4x5i9zhm01B/s640/Articolo+Lula.jpg" width="280" /></a></div>
Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-40326856851113887022012-09-20T04:06:00.002-07:002012-09-20T04:07:25.366-07:00Recensione Nuova Sardegna su Fizzas de Luna...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz70RPzjfZIei1CjLhAW_SRDifaEHg6s-08IFX4tr7ey5soxRgRV2N9OkvZGDV7StbZhURJgzX8Y6ZLOQb5JRdvOI_wBpxk4AyuVLMnygPuM54XtGdnDhT-l7qWEIFj4BjQLaioEZCr4IR/s1600/Nuovo+Documento+di+Microsoft+Office+Publisher.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="451" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz70RPzjfZIei1CjLhAW_SRDifaEHg6s-08IFX4tr7ey5soxRgRV2N9OkvZGDV7StbZhURJgzX8Y6ZLOQb5JRdvOI_wBpxk4AyuVLMnygPuM54XtGdnDhT-l7qWEIFj4BjQLaioEZCr4IR/s640/Nuovo+Documento+di+Microsoft+Office+Publisher.jpg" width="640" /></a></div>
Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-18141121195798334122012-07-26T07:41:00.001-07:002012-07-26T07:41:53.330-07:00Manifestazione itnerante che ospita anche Fizzas de Luna....San Teodoro sabato 28 luglio!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkWWZkiB5Q0OyQmImWR41oBv4YlZO1-rwpTrB7BBKL4WoT7d3ExE6jD7S7iqvcwo0Nrqw_clxYp2G8dlG62fFn1AanzRpBY-67Y4NFteYnN_mw3IjPFOhlQGVHK641InTQI_kdXfVLJse9/s1600/san+teodoroweb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="452" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkWWZkiB5Q0OyQmImWR41oBv4YlZO1-rwpTrB7BBKL4WoT7d3ExE6jD7S7iqvcwo0Nrqw_clxYp2G8dlG62fFn1AanzRpBY-67Y4NFteYnN_mw3IjPFOhlQGVHK641InTQI_kdXfVLJse9/s640/san+teodoroweb.jpg" width="640" /></a></div>Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-58846667522851178572012-07-15T01:51:00.002-07:002012-07-15T01:53:04.742-07:00Antiche consuetudini: Andar per cicorie....(Andare a ziccoriare)!<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="background: yellow; mso-highlight: yellow;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="background-color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></span></span></span></span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></span><span style="background-color: black; color: white;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<u><span style="background-color: black; color: white;"></span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 5pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<span style="background: #000000; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-highlight: yellow; mso-shading: white;"><strong><u></u></strong></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFDqef1WGcxI5zD43J7SzkNiK7EtCUEiJluErLAz87QAOypSrqeGtqucRtinw_mKILygiYMfP7qk9eY2ZRL75JAIoH6J-RMy1vNk0sZlHCBq6Mnq2KLztjWc5Tn5fmrE3TaucTvQNS2xKD/s1600/P1012718.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img $ca="true" border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFDqef1WGcxI5zD43J7SzkNiK7EtCUEiJluErLAz87QAOypSrqeGtqucRtinw_mKILygiYMfP7qk9eY2ZRL75JAIoH6J-RMy1vNk0sZlHCBq6Mnq2KLztjWc5Tn5fmrE3TaucTvQNS2xKD/s320/P1012718.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">In tutta la Sardegna sin da piccoli abbiamo memoria della pratica comune l’uso delle essenze spontanee a scopo alimentare, tutti noi conosciamo e impariamo a riconoscere le piante commestibili anche se qualche caso del passato ci ricorda che per alcune di esse un piccolo errore di valutazione nel riconoscerle può costare alcune volte persino la vita! Tra queste ricordiamo le cicorie, i cardi, gli asparagi, il crescione, il sedano d’acqua, il ramolaccio selvatico, che davano vita a specifiche pietanze ed erano comunque ingredienti delle zuppe/minestre selvatiche (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">lampazzu</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">erbuzzu…</i>).</span></div>
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="background: #000000; color: white; mso-highlight: yellow;"></span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Questa antica consuetudine nel passato, e in maniera residuale oggi, era necessaria per il reperimento di erbe amare ben precise tutte della famiglia delle <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Compositae</i> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Asteraceae</i>) alle quali erano attribuite proprietà purificanti: un vero e proprio “alimento medicinale” con lo scopo di depurare l’organismo e lo spirito nei periodi in cui si svolgevano i rituali di purificazione (Temporas).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Nel periodo che va da marzo ad aprile una delle tante attività tradizionali delle donne sarde è a oggi andare a raccogliere cicorie, di solito membri della stessa famiglia, comari, vicine di casa, insomma si trattava anch'esso di una sorta di rito durante il quale si discuteva di questioni di una certa rilevanza, e lo stesso atto di “andar per cicorie” veniva considerato alla stessa stregua dei lavori nei campi, qindi di una importanza vitale. Da sfatare che le piante spontanee venissero utilizzate a scopo alimentare solo nei perodi di carestia!</span></div>
<span style="background-color: black; color: white;"></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"></span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><span style="background-color: black; color: white;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ma quante specie di cicoria abbiamo? Quali di queste sono commestibili e lo sono sempre? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<shapetype coordsize="21600,21600" id="_x0000_t202" o:spt="202" path="m,l,21600r21600,l21600,xe"><stroke joinstyle="miter"></stroke><path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect"></path></shapetype><shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f"><stroke joinstyle="miter"></stroke><formulas><f eqn="if lineDrawn pixelLineWidth 0"></f><f eqn="sum @0 1 0"></f><f eqn="sum 0 0 @1"></f><f eqn="prod @2 1 2"></f><f eqn="prod @3 21600 pixelWidth"></f><f eqn="prod @3 21600 pixelHeight"></f><f eqn="sum @0 0 1"></f><f eqn="prod @6 1 2"></f><f eqn="prod @7 21600 pixelWidth"></f><f eqn="sum @8 21600 0"></f><f eqn="prod @7 21600 pixelHeight"></f><f eqn="sum @10 21600 0"></f></formulas><path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect" o:extrusionok="f"></path><lock aspectratio="t" v:ext="edit"></lock></shapetype><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Personalmente ne contiamo ben sette specie differenti, partendo con quella più comune che da alcuni viene erroneamente riconosciuta come “coltivata”, in realtà originariamente spontanea come per il caso della borragine i cui semi vengono commercializzati per la coltivazione. È facilmente individuabile, nel suo periodo balsamico a giugno la troviamo in fiore con dei curiosi fiorellini blu <strong>(</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><u><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cichorium inthybus L.</i> Cicoria selvatica/</strong></u><em><strong><u>zìcoria),</u> </strong>a</em><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ltra<em> </em>cicoria selvatica ben conosciuta è il <strong>Tarassaco o Dente di leone/<em>zìcoria burda <u>Taraxacum officinalis Web.</u>,</em> Boccione maggiore/<em>zìcoria piluda</em> <u>(<em>Urospermum dalechampii L</em>. <em>Schmidt</em>),</u> Cicoria falsa/<em>zìcoria venada a urruviu</em> (<u><em>Crepis vesicaria</em> <em>L</em>.)</u></strong> da non confondere con: <strong>Crepide fetida/<em>zìcoria pudessia</em> (<u>Crepis Foetida L.</u> ),</strong> che non è commestibile!<strong> Costolina/<em>coroddu </em><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><em><u>(Hypochoeris radicata L)</u>.,</em> Dente di leone tuberoso/<em>zìrimma (</em><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><em><u>Leontodon tuberosus L.) </u></em>, Ioseride stellata/ <em>zìcoria proheddana (<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><u>Hyoseris radiata L.)</u> .....</span></i></em></span></span></strong></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">(Diritti riservati FIZZAS DE LUNA. Antiche esperienza di cura delle contadine di Sardegna Zènìa Editrice di Mario Murru).</span></span></span> </span></span></span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<u><span style="background-color: black; color: white;"></span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 5pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify;">
<span style="background: #000000; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-highlight: yellow; mso-shading: white;"><u></u></span></div>
</div>
</div>
</div>Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-91884103261909766202012-06-18T14:37:00.002-07:002012-06-18T15:11:51.658-07:00II FESTA SHARDANA LACONI 2012....intervento CuccuiII FESTA SHARDANA LACONI 2012... DOMENICA/24/06 ore 10.00 <br />
ANNALISA CUCCUI ci parla delle ERBE de SANTUANNI ....<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSiClS2PEUTmVMfKE1fj-GV6Sh4AhblrvVi0gn9KkdXcXLd5I9oYQnJOSF8IvcXUcCA9CNdkIsRVrYqSqWRETWjKlQeAQN3DMV2NSRTmMJoZeW5xdw_Ay-ep5HURW3ot8DdrmCmr66Z2TP/s1600/festa+shardana+web.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" rca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSiClS2PEUTmVMfKE1fj-GV6Sh4AhblrvVi0gn9KkdXcXLd5I9oYQnJOSF8IvcXUcCA9CNdkIsRVrYqSqWRETWjKlQeAQN3DMV2NSRTmMJoZeW5xdw_Ay-ep5HURW3ot8DdrmCmr66Z2TP/s400/festa+shardana+web.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">La consuetudine dell’uso delle piante a scopi rituali (purificazione) è antica quanto l’uomo e nel passato le stagioni venivano scandite da periodi di celebrazioni tipiche del culto agrario e del mondo agro-pastorale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">La memoria riporta a oggi che tali periodi sono stati ripresi nelle quattro <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Tempora</i> pervenute a noi negli scritti di San Filastrio, vescovo di Brescia (387 d. C.). Si trattava di quattro distinti periodi destinati a invocare e ringraziare la provvidenza divina per i frutti della terra e per il lavoro dell'uomo, da qui si ricordano diverse feste paesane legate al culto agrario:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /><span style="background-color: black; color: white;"></span><br />
<span style="background-color: black; color: white;"></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Sant’Antonio</span></b><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sant’Antoni</i>) il 17 gennaio festeggiato con il rito del fuoco, evidenzia un culto arcaico legato alla terra e risveglio della natura;</span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Sant’Isidoro</span></b><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santu Sidore</i>) festeggiato nel passato in tutta l’isola il 15 maggio, protettore dei contadini. </span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Un tempo le processioni in onore del Santo vedevano la partecipazione di bovi aggiogati e inghirlandati con fiori di campo e la benedizione di tutti gli animali</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">San Giovanni Battista</span></b><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santu Juvanni</i>) festeggiato il 24 giugno e legato alla tradizione fitoterapica isolana, con il rito del fuoco e dell’acqua;</span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt 14.2pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Symbol; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">San Michele Arcangelo</span></b><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santu Micheli</i>) festeggiato il 29 settembre anticamente protettore dei terapeuti si celebravano riti di protezione finalizzati alla lotta contro il male.<i style="mso-bidi-font-style: normal;"></i></span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /><span style="background-color: black; color: white;"></span><br />
<span style="background-color: black; color: white;"></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Pare che tutti gli antichi riti agrari di protezione (propiziatori) prevedevano l’uso di maschere e rappresentazioni che in tempi più recenti vennero spostate al periodo del carnevale pur appartenendo alle celebrazioni dell’anno agrario che culminavano a settembre (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">apudanni/capidanni </i>indica l’inizio del nuovo anno agrario). </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">La tradizione delle «Quattro Tempora», originariamente legata alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni, rappresentano una tradizione antica per celebrare le stagioni e il ciclo della natura, per mezzo di riti di protezione e purificazione finalizzati alla consacrazione delle stagioni al bene. In questo tempo si praticava un “digiuno depurativo” durante il quale si assumevano piante spontanee a uso alimentare che aiutavano a depurare il corpo e lo spirito, tutte officinali. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Non si tratta di digiuni previsti dalla chiesa ..ma molto più antichi </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 13.5pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">poiché il profeta Zaccaria parla di <i>digiuno del quarto, del quinto, del settimo e del decimo mese</i>; l'introduzione di tale pratica nella Chiesa cristiana sembra risalire ai tempi apostolici; questa è almeno l'opinione di San Leone, di Sant'Isidoro di Siviglia, di Rabano Mauro e di parecchi altri scrittori dell'antichità cristiana. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Infatti il <i>Messale Romano</i> post concliare, al contrario del <i>Missale Romanum A.D. 1962</i> in uso per la forma straordinaria, non prevede dei formulari propri per la celebrazione della S. Messa durante questi giorni, questo la dice lunga sulle origini di tale rito. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Quattro serie di tre giorni: mercoledì, venerdì e sabato di una stessa settimana. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">In inverno chiamato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Luciae, </i>il rito era considerato necessario per preparare la terra ad accogliere la vita, purificando spirito e corpo. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">In primavera chiamato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Reminiscere</i>, </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 8.5pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">propiziatorio di un buon raccolto. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">In estate chiamata <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Trinitatis</i>, di ringraziamento per l’attività agricola propizia (fertilità); </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">In autunno chiamato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Crucis</i>, riposo e conservazione della terra. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Tali riti erano in stretta correlazione con le lunazioni (13) e le fasi lunari (4), ma anche la posizioni degli astri compreso il sole. Il </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">culto della Luna è fin dai tempi più remoti, presente in tutte le antiche civiltà in ogni parte del mondo, portata agli onori degli altari e venerata dagli Egizi, dai Fenici, dai Persiani, dai Greci, dai popoli italici e dai popoli di tutto il mondo. Gli etnologi contano ben 1008 nomi differenti per la Luna. Il nome Luna deriva dall’antichissima radice indoeuropea "<i>leuk</i>" che significa "splendere". Nell’antica città di Efeso era adorata come Dea della Fecondità e veniva chiamata Diana o Lucina il tedesco "Mond" e l’inglese "Moon" derivano dal nome di una divinità "Men".</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Gli <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">antichi Egizi</b> adoravano la Luna col nome di Iside, per gli <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Assiri</b> e i <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Babilonesi</b> la Luna si chiamava Sin-Samas-Istharn. Nella <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Grecia antica</b> i due figli di Latona, Apollo e Diana, erano identificati col Sole e la Luna. In Grecia il culto degli astri fu introdotto dal vicino Oriente, venne così adorata anche Selene, la Luna sotto forma di donna. Gli <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Arabi</b> l’adoravano sotto il nome di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">al-Lât</i> che significa "nume dei numi". </span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Nei <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">popoli germanici antichi</b> la Luna veniva ampiamente adorata, vista come una cacciatrice che cavalcava durante la notte attraverso la foresta e di giorno in luoghi desolati. I documenti medioevali germanici le danno il nome di Holda o Holle "la benevola" (strega).Nell’Africa centrale, il popolo dei <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Watussi</b>, la venerano tutt’oggi. Nel <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">pantheon nipponico</b> la Luna, chiamata <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Tsuki-yomi-no-kami</i>, occupa ancora oggi uno dei posti più elevati. Nell’<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">antica Roma </b>non mancavano i sacrifici umani sia a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Diana</i> che ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Artemide</i> dee della luce notturna (dee lunari).</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Da sempre la periodicità delle stagioni viene collegata alle fasi lunari, l’osservazione empirica insegnò ai nostri avi che esisteva una forte relazione tra cicli lunari e sviluppo della vita, in modo particolare la nascita e sviluppo della vegetazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Dagli studi sul <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">popolo antico nuragico</b> e i grandi megaliti che sono arrivati sino ai giorni nostri arrivano le conferme sul culto lunare (pozzi sacri e nuraghi) e la divinità vienne oggi individuata come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dea madre celeste</i>. Il Sole, principio maschile, e la Luna, principio femineo, formavano la coppia divina. Il segno grafico della Luna deriva dal geroglifico usato dagli antichi greci (una falce, un mezzo cerchio, una mezzaluna, simbolo quest'ultimo che esprime passività). </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">La Luna si limita a riflettere la luce del Sole, quindi simboleggia un carattere di ricezione, di accoglimento femminile. Fatto sta che da sempre dall'Antico Egitto, all'Antica Cina, dalla Roma Imperiale e perfino nella corte dell'illuminato Carlo Magno esistevano funzionari preposti all'osservazione dei moti della Luna. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Non tutti sanno che fu Ippocrate</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;"> per primo<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">,</span> 400 anni prima di Cristo, a dividere l'anno solare in <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">tredici lunazioni. Ogni lunazione</span> era definita da un nome che descriveva <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">l'azione</span> sulla <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">natura</span> e in particolare sulle <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">piante. La conta</span> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">delle lunazioni</span> iniziava sempre con <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">la luna nuova</span> di <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">marzo (la<b> prima lunazione</b> di primavera</span>) e si concludeva con quella di aprile. Verso il termine della lunazione aumenta l'attività di sviluppo delle piante (equinozio di primavera).<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> La <b>quarta lunazione</b></span> che iniziava a giugno (<span style="mso-bidi-font-weight: bold;">delle praterie)</span> fase molto importante per la vegetazione: è il tempo del <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Solstizio d’estate </span>e l'attività della natura è al suo apice (nelle piante si intensifica <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">la circolazione della linfa</span>). </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Alcune tribù brasiliane chiamano la Luna “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Madre delle Erbe</i>”, in Mesopotamia si parla di un dio lunare (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sin)</i> considerato il creatore delle erbe.</span></span></span><br />
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">In Polinesia, Melanesia e Cina antica esisteva la concezione che le erbe fossero il prodotto diretto della Luna. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Nel periodo nuragico le pratiche agrarie si sono intrecciate ai culti lunari e la correlazione simbolica tra cicli lunari e crescita della piante ha enfatizzato l’aspetto materno della Luna, rafforzando il mito della Dea Madre, in tutto il mediterraneo, ma anche in altre culture. </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Osservazioni empiriche sottolineavano lo stretto rapporto tra Dea luna e Dea terra, le due grandi madri: alla morte seguiva una rappresentazione di rinascita. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Alcune culture la rappresentano come Dea bianca, stranamente alla luna nuova (crescente) veniva associato il colore nero (Iside, le tre vergini cristiane).</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">In Sardegna ci sono varie testimonianze di questi culti nuragici, ritroviamo infatti diversi toponimi sia di luogo che di siti nuragici! </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Nel passato si era osservato che ogni fase della luna ha una sua forte influenza sui principi attivi delle piante strettamente collegata alla stagione e al clima (piovosità e temperatura). </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Il momento considerato più propizio per la <strong><span style="mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">raccolta delle erbe è il Plenilunio (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">a luna prena</i>)</span></strong><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">.</b></span><span style="font-family: Calibri;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">Ogni parte della pianta veniva raccolta seguendo delle regole ben precise. Per esempio </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">i <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">fiori </b>venivano raccolti in primavera e in estate, in pieno sole a mezzogiorno in luna crescente o piena era propizio il periodo del solstizio d’estate dato che i principi attivi sono al top. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-themecolor: text1;">Perciò è </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-bidi;">da sfatare ”la regola” che tutte le piante raggiungessero il tempo balsamico la notte del solstizio d’estate, meglio conosciuta come notte di San Giovanni Battista (24 giugno), e comunque anche quelle preposte a tale notte a seconda del clima potevano anticipare o ritardare il raggiungimento del tempo balsamico.</span><span style="font-size: 12pt;"><span style="font-family: Calibri;"> </span></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt;">Fatto sta che in tale notte si consacravano e si benedivano mediante rituali le piante sia raccolte che conservate (Diritti riservati FIZZAS DE LUNA. Antiche esperienza di cura delle contadine di Sardegna Zènìa Editrice di Mario Murru).</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #b45f06;"><br /></span><br />
<span style="background-color: white; color: #b45f06;"></span></div>
<span style="color: #b45f06;"><br /></span><br />
<span style="background-color: black; color: black;"></span>Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-76148935827235804132011-09-18T09:38:00.000-07:002011-09-18T11:11:39.461-07:00SEMINARIO la medicina delle piante...Sadali....<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ2Y3hochU63BF1UPDwuD9i7aap69QweFNwpEw44AL3BehACXocdGwRmYlWF087QRtY2tCRNfWRTeUjbSW3tknuxklPVBiLqDwLJZFi8FIXnBQII4nNq76HpF4OX5UvD7GriqAmnsE-Dfx/s1600/seminario+sadali+web.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 226px; FLOAT: left; HEIGHT: 320px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5653739975989836882" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ2Y3hochU63BF1UPDwuD9i7aap69QweFNwpEw44AL3BehACXocdGwRmYlWF087QRtY2tCRNfWRTeUjbSW3tknuxklPVBiLqDwLJZFi8FIXnBQII4nNq76HpF4OX5UvD7GriqAmnsE-Dfx/s320/seminario+sadali+web.jpg" /></a> PROGRAMMA:<br />Sarà realizzata una piccola esposizione di alcune essenze spontannee e coltivate<br /><br />Proiezione filmato<br /><br />*Etnobotanica ed etnomedicina...due scienze che indagano antichi saperi<br />*Figure e ruoli nelle pratiche di cura del passato<br />*Ruolo nel passato e legislazione odierna<br />*Medicina popolare sarda e confronto con gli altri popoli<br />*Erbe spontanee nell'alimentazione "che cura"<br />*La ritualità nella cura (nascita, morte) nella tradizione popolare sarda<br />*Pratiche di cura empiriche tradizionali con piante coltivate e piante spontanee...preparazioni e usi<br /><br />DIBATTITOAnna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-8351909327082037242011-06-19T00:10:00.000-07:002011-06-24T23:32:47.519-07:00Programma Seminario Medicina popolare ed Etnobotanica.. presso il CIF a Nuoro...<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUi1QjoU9-ntqnqKg1gFMMDv7mJQ8iDccvyEvb8FC6dKSzqZq2k9KqTmYSungWf-emfIcY8a-nnhc7ixnnI-nA8_y4IM2HiE7UWmQUVAc7nLVXBOsITO0g0X4dO04cKkrd2ilvJGXmWg85/s1600/locandina_cif_giu2011.png"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 283px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5619825379523248258" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUi1QjoU9-ntqnqKg1gFMMDv7mJQ8iDccvyEvb8FC6dKSzqZq2k9KqTmYSungWf-emfIcY8a-nnhc7ixnnI-nA8_y4IM2HiE7UWmQUVAc7nLVXBOsITO0g0X4dO04cKkrd2ilvJGXmWg85/s400/locandina_cif_giu2011.png" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Domani , lunedì 20 giugno, presso la sede del CIF (Centro Italiano Femminile), in piazza Veneto, 5 ore 16:00, si svolgerà con la presenza delle due autrici di S'arremediu Antigu Graziella Cuga e Anna Lisa Cuccui il seminario rispettivamente di Medicina popolare ed Etnobotanica, le due autrici tratteranno alcuni argomenti inseriti in un altro saggio: Fizzas de Luna. Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna. in fase di ultimazione uscirà il prossimo autunno!<br /><br />PROGRAMMA:<br />INTERVENTO RAPPRESENTANTE DEL CENTRO ITALIANO FEMMINILE SEZIONE DI NUORO<br /><br />INTERVENTO A.L. CUCCUI<br />*Chi sono le fizzas de luna e quale ruolo avevano nella società alcune di esse<br />*Effetto Placebo nelle pratiche di cura popolari del passato<br />*Etnobotanica sarda e confronto con gli altri popoli<br />*Erbe spontanee nell'alimentazione "che cura"<br />*La ritualità nella cura (nascita, morte) nella tradizione popolare sarda<br /><br />INTERVENTO G. CUGA<br />*Introduzione alle pratiche empiriche tradizionali<br />*Piante coltivate e proprietà e usi nella tradizione popolare del Sarda<br />*Piante spontanee (preparazioni e usi)<br /><br />DIBATTITOAnna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-24095448964695896022011-06-13T23:11:00.000-07:002011-06-24T23:39:16.840-07:00LE ERBE DEL SOLSTIZIO D'ESTATE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_xCcdXmoT-cZPqjFU6NNf36B7FBHkJwdmNEDXDtL4L28NlNvprKmOfK51VWMEcCKNcJBhXh2uJKTcyGBiMUhVgWlVm2uSelO0IIWNn528DF7HDMoSV7CILUmqbP2_vhBzX7Joe2LW8yQ7/s1600/erbe25.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 100px; height: 134px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_xCcdXmoT-cZPqjFU6NNf36B7FBHkJwdmNEDXDtL4L28NlNvprKmOfK51VWMEcCKNcJBhXh2uJKTcyGBiMUhVgWlVm2uSelO0IIWNn528DF7HDMoSV7CILUmqbP2_vhBzX7Joe2LW8yQ7/s400/erbe25.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5619824232749373698" /></a><br />Il 25 giugno ore 18:00 presso i locali dell’ex-Montegranatico parteciperò in qualità di relatrice ospite dell'Associazione Culturale “L’Isola delle Janas” e del Comune di Sanluri.<br /><br />RIASSUNTO INTERVENTO:<br />Gli studi in Etnobotanica e il tessuto sociale e culturale che ha formato la mia persona mi ha dato l'occasione di approfondire ad oggi questa tematica e riscoprire in questo modo le nostre origini.<br />La cultura contadina del passato era incentrata in una serie di consuetudini e attività che oggi vengono ad atenuarsi e in certi casi a modificarsi o addirittura a mancare!<br />Il susseguirsi delle stagioni in particolare segnava e segna tutt'oggi la sopravvivenza dei popoli e da qui le famose comemorazioni stagionali rituali dell'antico culto agrario dapprima pagano e poi cristianizzato con l'avvento del cristianesimo, ne è un esempio la tradizionale notte di S. Giovanni....<br />La natura di queste donne contadine(Fizzas de Luna) potremmo definirla alchimistica, visto che erano detentrici di conoscenze empiriche frutto di consuetudini ed insegnamenti generazionali.<br />Oggi la pratica della medicina popolare rischia di estinguersi, vige attualmente una legislazione comunitaria e nazionale che pone dei limiti a e penali molto pesanti alla pratiche fitoterapiche etniche e tradizionali.<br />Dall'altra parte esistono altresì soggetti che con false o non corrette pratiche di cura tradizionale mettono a rischio non solo la salute umana ma in certi casi anche la dignità altrui!<br />Durante le cerebrazioni si depurava il corpo e la mente e nei rituali cerebrativi rientrava l'uso di piante alimurgiche, ovvero erbe spontanee che non solo erano curative ma diventavano pietanze e quindi cibo!<br />Ricordiamo che esistono grandi rischi se non si è esperti nella raccolta e nella qualità ambientale delle erbe officinali, ma anche nelle preparazioni e dosaggi!<br /><br />MAGGIORI INFO SUL PROGRAMMA:<br /><br />Coordina i lavori Valentina Lisci <br />- Giampaolo Marcialis, Giornalista, “L’eredità della tradizione erboristica nei saperi femminili”<br />- Annalisa Cuccui, Dott.ssa di Ricerca Ambientale, “Antiche conoscenze fitoterapiche delle contadine in Sardegna”<br />-Simone Congia, Tecnologo Alimentare, “Le erbe del solstizio d’estate tra leggende e tradizioni”<br />Dibattito e chiusura dei lavori<br /><br />Nel corso della serata sarà presente la Mostra di Fitoalimurgia “Le Erbe Spontanee a Tavola”Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-79319350577458884982011-04-17T10:26:00.000-07:002011-04-17T13:15:01.953-07:00Raccolta delle piante officinali e notte magica di San Giovanni!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_O1Q6A4n6oOC6IqJEEtqGuyirTzTxB1V25hlgbv4BeBOzjQviYfxU9fut5GtVJSR3CMAJrgAcsBsl7kZcKBxOod7YeTQGkL9WxB55RufyJ8ENXfCkU57kd8uB4TUZAusZrH8OsXmc4D8v/s1600/PC281052.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5596648333516979986" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_O1Q6A4n6oOC6IqJEEtqGuyirTzTxB1V25hlgbv4BeBOzjQviYfxU9fut5GtVJSR3CMAJrgAcsBsl7kZcKBxOod7YeTQGkL9WxB55RufyJ8ENXfCkU57kd8uB4TUZAusZrH8OsXmc4D8v/s320/PC281052.JPG" /></a> Nel Logudoro erano molto ricercate: l’Erba di San Giovanni, il Caprifico, l’Artemisia, la Ruta. Nel Nuorese le erbe ricercate in questa notte erano: la Santoreggia, la Camomilla, lo Stramonio, il Caprifoglio, la Scabbiosa, la Reseda, la Verrucaria, la Scrofolaria, la Cincicina, la Genziana, la Calcatreppola, l’Asteregia, l’Asfodelo, la Cannapicchia, il Giunco, il Rosmarino, lo Sparto, il Verbasco, la Centaura . Ad Arbus per San Giovanni era ricercata la Biondella o Centaura minore. A Nuoro, la sera del vespro di San Giovanni Battista si usava raccogliere in modo particolare il Verbasco, l’Erba di San Giovanni, lo Scacciadiavoli e la Canfora selvatica e generalmente la raccolta avveniva la sera del vespro o la notte di San Giovanni, ad Arbus e Pozzomaggiore avveniva a mezzanotte, nel Nuorese in genere avveniva verso l’alba del giorno di San Giovanni Battista, prima che i raggi solari apparsi all’orizzonte asciugassero la rugiada, questa condizione deriva dall’idea di battesimo che il Santo diede a Gesù Cristo servendosi delle acque del Giordano. Comunque nel Nuorese e nelle altre località, la raccolta avveniva indifferentemente, sia all’alba che la notte e la sera. Questa notte non era solamente la più propizia per la raccolta delle erbe medicinali, ma anche quella in cui la tradizione impresse la credenza che le erbe medicinali acquistassero il massimo dell’efficacia per la perfetta composizione dei principi attivi che il Santo conferiva loro. Ora è da sfatare che le piante venissero raccolte tutte in questa notte o sera, fatto sta che il solstizio d'estate rappresentava un momento molto importante nel mondo contadino. La memoria riporta a oggi che in tali giorni come nel resto delle quattro stagioni venivano celebrati nel culto agrario le quattro Tempora. Nel rito romano sono quattro distinti gruppi di giorni, originariamente legati alla santificazione del tempo nelle quattro stagioni, e successivamente destinati a invocare e ringraziare la provvidenza divina per i frutti della terra e per il lavoro dell'uomo, in realtà pare abbiano origini pagane celtiche! Oltre la preghiera e la riflessione tali giorni erano anche caratterizzati dal digiuno durante i quali si assumevano piante spontanee a uso alimentare che aiutavano a depurare il corpo e lo spirito, tutte officinali. A ogni singola stagione corrispondeva uno solo dei suddetti quattro distinti gruppi di giorni, e ciascuna delle quattro tempora si componeva del mercoledì, venerdì e sabato di una stessa settimana. Per la primavera si chiamavano <em>Reminiscere </em>(vanno calcoati ogni anno il 16-18-19 marzo 2011), estate <em>Trinitatis</em> (15-17-18 giugno 2011), autunno <em>Crucis</em> (14-16-17 settembre 2011) e inverno <em>Luciae</em> (14-16-17 dicembre 2011). Questi periodi di digiuno sono documentati per la prima volta negli scritti di San Filastrio, vescovo di Brescia (387 d. C.). In realtà il tempo balsamico delle piante e quindi la raccolta non si esuriva in poche ore..iniziavano invece con la tempora estiva quindi almeno una decina di giorni prima..ma si chiudeva quella notte del 24 giugno, con balli attorno ai falò a rappresentare l'apice del rito questo quantomeno in Sardegna. E da qui le storie che narravano di Streghe che in questa notte agivano in rituali magici, in realtà erano per lo più contadine che chiudevano un lungo ed estenuante rito propiziatorio accompagnato dal duro lavoro dei campi, tra il quale aveva un grosso ruolo la raccolta delle aromatiche e officinali! Inoltre la tradizione agraria antica ricorda che il passaggio della Luna sulle singole costellazioni nel mese sidèreo o lunazione (27 gg e 8 ore), determina il verificarsi di influssi specifici nelle varie porzioni delle piante e in giugno abbiamo la quarta lunazione...e le piante venivano raccolte tra il primo quarto e il plenilunio o fase di luna piena, il periodo di massimo influsso sul mondo vegetale, la temperatura e la minuta perizia di donne sapienti nel scegliere quelle meglio svilupate e adatte ai medicamenti faceva il resto! Estratto: S' ARREMEDIU ANTIGU e Anteprima Fizzas de Luna in pubblicazione Zènìa Editrice contenuto protetto da copyright).Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-11043712643127389062011-04-05T01:33:00.000-07:002011-04-05T01:53:29.942-07:00Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna<div align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQtTd1KQLVayX6KmOVBk6aSgcSxuMVRQsWi8Gn3_hRJ-LBZAcHeP4QDZiAbyxC1wXWfhA24Fnzum-6qCbKdyxK5WrCRNg80-aVQuukmcNN0irqpxsucF3Qx_YAYw03SCDLyJo72LvGDHgB/s1600/PC161008.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 240px; FLOAT: left; HEIGHT: 320px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5592018531280186818" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQtTd1KQLVayX6KmOVBk6aSgcSxuMVRQsWi8Gn3_hRJ-LBZAcHeP4QDZiAbyxC1wXWfhA24Fnzum-6qCbKdyxK5WrCRNg80-aVQuukmcNN0irqpxsucF3Qx_YAYw03SCDLyJo72LvGDHgB/s320/PC161008.JPG" /></a> “<em>Cadeva la notte di S. Giovanni….. Olì recava strisce di scarlatto, con i quali voleva segnare i fiori di S. Giovanni, cioè cespugli di verbasco, timo e di asfodelo da cogliere l’indomani all’alba per farne medicinali e amuleti...”</em> (Cenere-G. Deledda). </div><br /><div align="center"><em>“…nel quadro di quei prati fantastici, ove ogni stelo scintilla e canta, dove i fiori dei cardi e l’asfodelo paiono cespugli del tasso per segnarne la proprietà e cogliere all’alba i fiori per amuleti…”</em> (Dio de’venti - G. Deledda). </div><br /><div align="center"></div>Per porre rimedio ai vari mali, fisici e psichici, nel passato tutti facevano ricorso alla medicina popolare, erbe, piante, bacche e altri elementi naturali in grado di produrre beneficio. In società povere, dove la scarsità di servizi sanitari, (medici, farmacie, enti mutualistici) non consentiva di accedere facilmente alla medicina ufficiale, era tutto un tramandarsi di conoscenze su procedimenti, ricette, riti quasi magici usati a scopi terapeutici. Rimedi empirici dove reali conoscenze sulle virtù terapeutiche degli elementi naturali si mescolano con la magia e la superstizione. In questi contesti le persone provvedevano da sé, tentando di curare le malattie con erbe e preparazioni domestiche, o rivolgendosi a persone particolarmente competenti: “is meigadoras” (medicatrici), “<em>sas praticas</em>” (pratiche di cure) e “<em>fizzas de luna</em>” le contadine curatrici. Da sfatare che fossero tutte donne (anche se gli uomini difficilmente si occupavano di queste pratiche) e in possesso di conoscenze che erano prerogativa solo di pochissime. Infatti ogni comunità aveva diverse curatrici di diversa età e con diverse esperienze di cura. I rimedi empirici erano alla portata di tutti, ma venivano tramandati e scambiati di famiglia in famiglia, solo le “<em>majarzas</em>” (sciamane o maghe) erano capaci di associare alla conoscenza delle proprietà curative degli elementi naturali, formule magiche e riti propiziatori. La curatrice non chiedeva mai retribuzione o compenso, poiché era predestinata a questo ruolo per volere divino ricevendo in maniera gratuita “<em>su donu</em>” (capacità innata di prendersi cura del prossimo) e gratuitamente doveva metterlo a disposizione di tutti come se fosse per se stessa, i suoi amici o i suoi cari. Le figure della guaritrice e della curatrice erano molto importanti nella comunità, circondata dalla venerazione dovuta a queste custodi di rituali (curatrice) e formule sacre (guaritici), che dovevano restare segrete per mantenere intatta la loro efficacia. Quasi sempre all'interno della famiglia erano in prevalenza le donne a praticare questi interventi, ma tutt’oggi diversi uomini sono sopravvissuti alla storia con le loro pratiche di cura. C’è da specificare che esisteva una conoscenza diffusa su rimedi fitoterapici di base, per quanto riguarda le problematiche di salute più comuni e semplici. Ma quando non si disponeva del rimedio in famiglia, vi era sempre l'opportunità di ricorrere a terze persone esperte (per una indigestione, influenza, un foruncolo ecc..). Accanto alle erbe, c'era tutta una serie di materiali d'uso quotidiano che venivano utilizzati a scopi terapici. Sino a sessant’anni fa la società sarda era prevalentemente agropastorale e contadina, esistevano delle barriere che impedivano la diffusione delle medicina ufficiale, oggi la medicina popolare sopravvive come residuo d’identità culturale dei luoghi. Alcune ricerche condotte in Sardegna, attestano che i curatori tradizionali ancora in attività sono più di mille, e assieme alle cure empiriche sono ancora molto diffusi i riti magico - terapeutici; sono tantissime le persone che oggi ne fanno ricorso con esiti notevoli. Ogni curatrice veniva indicata con il proprio nome e cognome. Insomma veniva indicata con il nome e cognome perché era responsabile delle sue azioni e dei suoi successi o insuccessi. Parlare di medicina popolare e di fitoterapia in Sardegna rappresenta un’ardua impresa, infatti sono veramente rare le testimonianze, soprattutto scritte, sulla storia, la preparazione e l’uso di unguenti medicamentosi e di tutte le altre applicazioni che fanno parte della medicina tradizionale. Tutt’oggi tali pratiche nell’intera isola soppravvivono, perché fortemente radicate nella tradizione e cultura di numerosissimi paesi della Sardegna. Da sempre il sardo, come l’intero genere umano, si è accostato al mondo vegetale utilizzando le piante per cibarsene, curarsi, abbellirsi e compiere pratiche religiose o addirittura magiche a partire dal periodo Pre - Nuragico. Nella terra di Sardegna in modo particolare per le sue antichissime tradizioni, sopravvissute sino ai giorni nostri, si evince la mentalità che si manifestava nelle civiltà arcaiche, quella del sacro. La medicina veniva considerata come una magia, in cui il simbolismo occupava quotidianamente un posto importante. E’ in queste pratiche tradizionali che trova fondamento la “Psicosomatica”: i “medici”, (che in realtà erano i saggi della comunità), curavano contemporaneamente la psiche e il corpo. Questa branca della medicina analizzava l’uomo nella sua globalità, mettendo in evidenza l’equilibrio fra cosmo e genere umano. La medicina antica era vera scienza proprio perché sacra, l’attuale situazione porta ad accantonare tali pratiche, almeno per quanto riguarda l’ambito isolano, considerate talvolta pratiche inutili e comunque sorpassate. Questo accade soprattutto nei giovani, mentre è ancora vivo il ricordo negli adulti e gli anziani che narrano storie di guarigioni impossibili con l’uso di unguenti, preparati, e tante altre tipologie di applicazioni fitoterapiche, mistiche e di altra natura, nonché del la bravura delle comari che sapientemente riuscivano a rimettere a posto ossa, sanare slogature, lussazioni e districare “nervi accavallati”. Si parla di una realtà non tanto remota, solo sessanta anni fa si ricorreva alle erbe, perché le medicine erano rare e costose, il medico veniva chiamato spesso per curare la malaria che era la malattia più diffusa, non sempre esisteva un medico per centro abitato, ed era anche difficile arrivare alle farmacie, introvabili nell’ambito regionale antico, e comunque scarseggiavano i mezzi di trasporto. Quindi la stessa realtà sociale: povertà, mancanza di personale medico, farmacie difficilmente raggiungibili, spingeva il popolo sardo a curare gran parte dei disturbi di salute con le erbe e le conoscenze dei saggi della comunità. Sullo sfondo di tale scenario è fondamentale precisare che comunque ogni comunità, e all’interno di essa, i preposti, avevano un metodo o una tecnica personale nella scelta e nella preparazione di erbe e piante. E’ impensabile infatti parlare della medicina tradizionale sarda, sarebbe più idoneo parlare di medicine popolari nelle varie località della Sardegna. Nella cultura tradizionale sarda il termine “malattia” era usato ben poco, veniva considerata negativamente ogni forma di alterazione della realtà naturale. La molteplicità degli influssi hanno portato i sardi a difendere il patrimonio delle proprie tradizioni anche in materia di salute e di malattie. La medicina tradizionale era necessariamente empirica ed associata ad attività allora ben lontane dal rigore scientifico, mentre oggi si studia l'etnobotanca e la fitoterapia tradizonale sarda è oggeto d'interesse scientifico. Le malattie più frequenti erano: peste, vaiolo, dissenteria, tifo, tisi polmonare, malaria, lebbra e abusi di sottrazioni sanguigne: era infatti diffuso il convincimento che i salassi fossero utili sia per curare che per prevenire numerose malattie. (Estratto: S' ARREMEDIU ANTIGU e Fizzas de Luna in pubblicazione Zènìa Editrice contenuto protetto da copyright).Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-46843106603993592742011-03-12T07:50:00.000-08:002011-03-12T08:30:53.185-08:00Il Crescione..una pianta "buona" per l'uomo e per l'ambiente!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhec82glHQZOJ0QrShysxAocVpfd7kpaDDIoIsF4rLDg742oIMAZKeLU6UUlt-igwzKdwaCgmSnubaCqlGQlQIo5uEHCxBvHLM5RMUy41DVef8DtDdFrYRJFb3pAeHPP0wlJdPDlc2LdiCL/s1600/P8060445bis.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5583221829326909714" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhec82glHQZOJ0QrShysxAocVpfd7kpaDDIoIsF4rLDg742oIMAZKeLU6UUlt-igwzKdwaCgmSnubaCqlGQlQIo5uEHCxBvHLM5RMUy41DVef8DtDdFrYRJFb3pAeHPP0wlJdPDlc2LdiCL/s320/P8060445bis.JPG" /></a> <em>Nasturtium officinalis L.</em> -<em>Cruciferae</em><br /><br />Inglese: garden cress; Francese: Cresson alénois ; Spagnolo: mastuerzo; Tedesco: gartenkresse.<br /><br /><br /><div align="justify">Noto anche come Nasturzio, è una pianta della famiglia delle crocifere, che vive immersa in acqua con gran parte del fusto cresce spontaneamente lungo acque chiare e poco profonde, (correnti) nei fiumi e sorgenti montani. </div><br /><br /><div align="justify">Il suo nome scientifico deriva dal latino <em>nasustortus</em> che significa "naso storto": a causa del suo odore molto pungente.<br /></div><div align="justify">Pianta erbacea acquatica perenne, strisciante, appartenente alla famiglia delle Crucifere. Presenta radice fascicolata e fusto cavo privo di peluria. Le foglie sono pennatosette composte da 5-7 foglioline ovali o tonde, margini interi o dentellati di cui la terminale è la più grossa. I fiori sono piccoli, bianchi, a quattro petali riuniti in grappoli sommitali. Il frutto è una siliqua, contenente tanti semini giallo-rossicci che germinano in pochissimi giorni.<br /></div><div align="justify"> </div><div align="justify">Costituenti principali del crescione:<br />•glucosidi solfotiocianici (gluconasturzina, myrosina)<br />•iodio: 200-500 mcg/kg allo stato fresco<br />•vitamine A, B l , B2 e C<br />•sali minerali (ferro) </div><br />Se consumato fresco è ricco di composti di olio di senape, amari e tannini, betacarotene, potassio, calcio e ferro.<br /><br />Se consumato crudo, in alcuni soggetti può provocare cistalgia, anche se transitoria, dovuta forse all'azione irritante del composto solfocianico si può ovviare con la cottura .<br /><br />Impiego terapeutico del crescione (diuretico, depurativo, balsamico, stimolante):<br /><br /><ul><li>forme bronchiali croniche (contenuto in glicosidi solfotiocianici può modificare favorevolmente le secrezioni bronchiali ove risulta favorita l'espettorazione -Ippocrate);</li><br /><br /><li>anemie (contenuto in ferro e in altri minerali, quali rame, zinco, manganese);</li><br /><br /><li>alopecìa (il succo fresco frizioni sul cuoio cappelluto);</li><br /><br /><li>anti eczema;</li><br /><br /><li>depurativo (oli di senape, depurano il sangue, stimolano il metabolismo, la secrezione biliare e la funzionalità dei reni e del fegato);</li><br /><br /><li>"antibiotico vegetale" ;<br /></li></ul><p>Il crescione ha proprietà bechiche, depurative, diuretiche, espettoranti, rubefacenti e vitaminizzanti. Particolarmente indicato in molti regimi dietetici è conosciuto anche come efficace stimolante per la circolazione sanguigna.<br /></p><p>Curiosità. Conosciuto e consumato dai persiani. Recitava Plinio :"<em>Nasturtium nomen accepit a narium tormento</em>" .<br />Secondo i Romani aveva il potere di influire sul carattere delle persone rendendole più affettuose. I Greci la utilizzavano nei loro elisir d'amore. Già nel Settecento li vennero riconosciute proprietà depurative del sangue, stomachiche, espettoranti e diuretiche.<br /></p><p>Raccolta. La pianta va raccolta da aprile a maggio scegliendo i rametti non fioriti e prestando attenzione alla qualità e alla pulizia delle acque in cui vive, va utilizzato fresco (essiccato o cotto perde gran parte delle sue proprietà officinali).</p><p>Nel Sulcis, in passato veniva utilizzato in crudo per depurare il sangue, riattivare la circolazione e contro le infiammazioni alle vie urinarie.</p><p>Nel Nuorese veniva utilzzato per combattere malaria (in crudo) contro le irritazioni cutanee (ridotto in succo fresco) unito all'olio di mandorle amare.</p><p>Nelle metodiche d'Indagine ambientale, rientra nell'elenco delle specie per il calcolo dell'Indice Macrofitico (IBMR), dal momento che risulta essere sesibile è in grado (assieme ad altre specie) di definire il grado di trofia e quindi la qualità biologica delle acque!</p><p>(Estratto: Fizzas de Luna, Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna, protetto da copyright, in pubblicazione Zènìa Editrice).<br /></p>Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-73605884529616097382011-02-24T16:00:00.000-08:002011-02-25T12:51:03.360-08:00Le piante aromatiche e officinali e l'inverno....raccolta e uso<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXz3nlE8ecWlUZX8jMIbDHkNrSkwDP9ELuIe8KWWQuH_4LxlkRHJU-YLpNsOzwTa2xBjhl2UHB1I1pnlhMSKMGzUH06QimSusShcWW5ZOBJnC0fl6GEHPtV1gWf9ZM2V74XCSUz7fSs04Y/s1600/P9180252.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5577411047678661922" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXz3nlE8ecWlUZX8jMIbDHkNrSkwDP9ELuIe8KWWQuH_4LxlkRHJU-YLpNsOzwTa2xBjhl2UHB1I1pnlhMSKMGzUH06QimSusShcWW5ZOBJnC0fl6GEHPtV1gWf9ZM2V74XCSUz7fSs04Y/s320/P9180252.JPG" /></a> La memoria del freddo nelle piante aromatiche e officinali garantisce l'impossibilità delle stesse di fiorire d'inverno...(ci sono delle eccezioni) sarebbe un grave spreco di energie.<br />Come funzioni questa memoria molecolare resta un mistero..si sa che risiede in un gene specifico....ma come agisce la quiescenza sull'uso delle piante?<br />La tradizione popolare affida a una data quasi magica (24 giugno) la raccolta di tutte le piante officinali...ma non per tutte vale questo periodo per avere i prncipi attivi al top, e quindi il tempo balsamico! Ogni pianta ha il suo tempo balsamico legato alla stagione, alle fasi lunari...e qualcuno tiene conto anche della lunghezza del giorno.<br />La maggior parte delle aromatiche perdono addirittura fragranza in questo periodo: salvia, alloro, rosmarino e altre. Alcune sono presenti tipicamente durante l'inverno: erba cipollina e altre assenti: alcune varietà di mentha, zafferano ad esempio. Certo conta molto il clima e quindi la rigidità dell'inverno e la tipologia di precipitazione.<br />Da ricordare infine che alcune piante non vanno assolutamente utilizzate crude (es: tarassaco) e alcune nemmeno cotte (es: borragine) durante il rispettivo periodo balsamico! (estratto: Fizzas de Luna, Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna, protetto da copyright, in pubblicazione Zènìa Editrice).Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-18729907432382871752011-02-11T06:49:00.000-08:002011-02-11T07:03:29.085-08:00È tempo di Borragine…verifica agli usi nella tradizione popolare sarda<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihB6gPblzwQbsY3EA5yjEZ9_Qt-Xc0bOaFPqp5yFxG-qfYtzSOriJ3iRyigB9ASwmtfcP6HfobqJ3ODgnEkC33eXTg5lavQbqJ1CWJWUY2U1CHJ1iezrkmQgfHsC1cg9BRQIjVuWvUjPCV/s1600/PA210756.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5572444906789288930" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihB6gPblzwQbsY3EA5yjEZ9_Qt-Xc0bOaFPqp5yFxG-qfYtzSOriJ3iRyigB9ASwmtfcP6HfobqJ3ODgnEkC33eXTg5lavQbqJ1CWJWUY2U1CHJ1iezrkmQgfHsC1cg9BRQIjVuWvUjPCV/s320/PA210756.JPG" /></a><br /><div></div>Appartiene alla famiglia delle Boraginaceae la specie: <em>Borago officinalis L</em>., pianta annuale originaria del bacino del Mediterraneo e dal Nord Africa, è presente in molte parti del Nord America. In Italia è molto comune, spontanea dalla pianura fino a 1.000 m. Utilizzata nell’etnobotanica Sarda come alimento curativo e in cataplasmi per problemi alla pelle, i fiori in piccole dosi in tisane contro la tosse…<br /><br />Etimologia:<br />Si suppone che derivi dall'arabo "abou = padre" e da "rash = sudore" cioè "padre del sudore" (proprietà sudorifere). Altri suppongono che derivi dal latino "borra = tessuto di lana ruvida" per via dei peli che ricoprono tutta la pianta. Alcuni sostengono che sia derivato dal celtico "barrach = uomo coraggioso" in quanto i guerrieri di questo antico popolo erano soliti bere il vino con la borragine prima di una battaglia in quanto credevano che desse coraggio, come pure nelle popolazioni celtiche ("borrach" = "coraggio").Gli antichi Greci invece la usavano per curare i mal di testa da sbronza!<br />La borragine era tradizionalmente usata per decorare le case per i matrimoni. Il nome gallese per la borragine, "llawenlys", significa infatti "erba della contentezza".<br /><br />Erbacea annuale con fusti eretti, ramificati, alti fino a 50 cm; foglie opposte, spicciolate ovato-bislunghe, a volte bollose. I fiori (azurro- violacei) sono riuniti in spighe suddivise in singoli verticilli. Fiorisce da giugno ad agosto.<br /><br />Principi attivi :<br />calcio, potassio, tannini, acido gammalinoleico, acidi omega-6, acido palmitico e fitoestrogeni (regolano la funzione ormonale).<br /><br /><br />Proprietà :<br />• Possiede attività antiipertensive.<br />• Facilita l'espulsione della secrezione bronchiale e cura della febbre.<br />• Diuretica e depurativa<br />Contro gli eczemi e infiammazioni cutane.<br /><br />Occorre fare attenzione al contenuto, sia pur modesto, di alcaloidi pirrolizidinici. L'intossicazione provocata dagli alcaloidi pirrolizidinici è una rara tossicosi causata dal consumo di vegetali contenenti tali alcaloidi ma l'olio di semi di borragine ne è privo. Non usare in gravidanza e in allattamento (arriva conferma anche dalla fitoterapia tradizionale).<br />L’impiego dell'olio estratto a freddo dai semi è molto utile in particolare nella prevenzione e terapia della dermatite atopica, ma anche come coadiuvante nella cura di varie malattie infiammatorie croniche, sia intestinali che del connettivo (Fabio Firenzuoli Direttore del Centro di Medicina Naturale, Ospedale S. Giuseppe, Empoli).<br />Il Ministero della salute con un recente decreto ha stabilito che fiore, foglia e pianta erbacea con fiori della Borrago officinalis L. sono da considerare degli estratti vegetali non ammessi per la produzione di integratori alimentari. <br />Io stessa mi cibo saltuariamente (max due volte al mese) di borragine, ma solo nel periodo tardo autunnale e invernale, quando le foglie sono tenere e la peluria è meno urticante, la faccio bollire senza sale in acqua di fonte, e la consumo con un filo d'olio oppure aggiungo delle uova biologiche e faccio gratinare senza olio e senza frittura...non consumo in insalate fiori e già a partire da fine marzo interrompo l'uso. La raccolgo in terreni nel centro della Sardegna Ovodda a circa 800/900 m in terreni ricchi d'acqua e ben soleggiati, dove viene praticata agricoltura biologica, non adibiti a pascolo e in condizioni naturali, ambientali e igienici ottimali. Non mi risultano ad oggi effetti tossici né su di me né sui miei conoscenti che utilizzano questa pianta in questo modo da generazioni... addirittura di centenari dalla salute di "ferro".<br />Solo l’accumulo costante e massiccio di alcaloidi ha effetti negativi sull’organismo. Probabilmente il tempo di raccolta, il metodo di preparazione, le caratteristiche del terreno, umidità del suolo, illuminazione, posizione geografica, ed eventuale sottospecie o endemismi, possono influire sulla concentrazione degli alcaloidi pirrolizidinici e ridurre o addirittura annullarne la tossicità. Ricordiamo sempre che ogni pianta compresi gli ortaggi possono dare intolleranza e divenire tossici (ambiente inquinato), tossica superata le dosi (o per chi ha insufficienza epatica) lo è anche la rucola..per non parlare del caro prezzemolo che superando le dosi e sottoponendolo a frittura diventa velenoso e in caso di gravidanza diviene abortivo! (estratto: Fizzas de Luna, Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna, protetto da copyright, in pubblicazione Zènìa Editrice).Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-87171143698809580132011-02-02T06:32:00.000-08:002011-02-02T06:51:49.439-08:00Si fa presto a dire erbe medicinali!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIYT7AnHJkIbabbiMNFQZDDl9TivoWtVk1nRXmwfmI7lDwxH6jMp7hhhUC759qvWCswBZ3QkP9FNhUXTZb-JMyqSBVibJE-K9FZtM2DjYQYKJopZ6UY8lPhACDLa43YvH9fZ9_Kq3oENMI/s1600/PA080704.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5569100529893542818" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIYT7AnHJkIbabbiMNFQZDDl9TivoWtVk1nRXmwfmI7lDwxH6jMp7hhhUC759qvWCswBZ3QkP9FNhUXTZb-JMyqSBVibJE-K9FZtM2DjYQYKJopZ6UY8lPhACDLa43YvH9fZ9_Kq3oENMI/s320/PA080704.JPG" /></a> "...E' fondamentale ricordare che l'uso delle erbe fa parte di una realtà molto particolare, con ritmi di vita diversi da quelli odierni e soprattutto attraverso il contatto con la natura, che ormai in pochi decenni si è stravolto!<br />...significa cercarle, avere tempo per farlo e le conoscenze giuste per farlo....<br />Questa medicina popolare è basata su un'antichissima consuetudine, perciò non chiunque può usare o consigliare preparati..senza conoscere proprietà e dosi perchè anche quelle più innoque...possono dare fenomeni di intolleranza."Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8227601266076928642.post-12547710831666787252008-01-20T06:37:00.000-08:002008-11-06T20:59:32.192-08:00S'Arremediu Antigu. Medicina popolare nella tradizione sarda<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvq3Lk3oJ6_DZ7dUuBcDjSRn_qwEnfFS6nkgZmqhRbW5RP_lTm7brV-hHuq6104b0WxgQ5QOun8OV0oMFZDmc8b0qA1xSNYvDZ7uaUPByR1mIHQQ-qPRLQrL9-rS6rkt65st8olLBnJ0PF/s1600-h/sarremediu+coprtina.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5157575587280650562" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvq3Lk3oJ6_DZ7dUuBcDjSRn_qwEnfFS6nkgZmqhRbW5RP_lTm7brV-hHuq6104b0WxgQ5QOun8OV0oMFZDmc8b0qA1xSNYvDZ7uaUPByR1mIHQQ-qPRLQrL9-rS6rkt65st8olLBnJ0PF/s400/sarremediu+coprtina.jpg" border="0" /></a><br /><div>"Il primo di una lunga serie...S'Arremediu Antigu vuole essere un mezzo per riportare alla luce conoscenze ormai perse sulle proprietà medicamentose di alcune piante e il loro uso nella medicina popolare sarda.<br />Si presenta gradevole alla lettura ma allo stesso tempo semplice e diretto.<br />Contiene delle schede descrittive e le relative iconografie realizzate da una delle due autrici, sono state analizzate ben 37 piante di cui 23 piante coltivate e 14 piante spontanee..<br />Edito dalla PTM Editrice di Mogoro.<br />Autrici: Graziella Cuga e Anna Lisa Cuccui </div><div>Finito di stampare nel luglio del 2006<br />Costo di copertina € 27,00</div><div>Per info acquisti <a href="mailto:alcuccui@apatsardegna.com">alcuccui@apatsardegna.com</a> oppure 0784205442</div>Anna Lisahttp://www.blogger.com/profile/18417661594483090800noreply@blogger.com3