Inglese: garden cress; Francese: Cresson alénois ; Spagnolo: mastuerzo; Tedesco: gartenkresse.
•glucosidi solfotiocianici (gluconasturzina, myrosina)
•iodio: 200-500 mcg/kg allo stato fresco
•vitamine A, B l , B2 e C
•sali minerali (ferro)
Se consumato fresco è ricco di composti di olio di senape, amari e tannini, betacarotene, potassio, calcio e ferro.
Se consumato crudo, in alcuni soggetti può provocare cistalgia, anche se transitoria, dovuta forse all'azione irritante del composto solfocianico si può ovviare con la cottura .
Impiego terapeutico del crescione (diuretico, depurativo, balsamico, stimolante):
- forme bronchiali croniche (contenuto in glicosidi solfotiocianici può modificare favorevolmente le secrezioni bronchiali ove risulta favorita l'espettorazione -Ippocrate);
- anemie (contenuto in ferro e in altri minerali, quali rame, zinco, manganese);
- alopecìa (il succo fresco frizioni sul cuoio cappelluto);
- anti eczema;
- depurativo (oli di senape, depurano il sangue, stimolano il metabolismo, la secrezione biliare e la funzionalità dei reni e del fegato);
- "antibiotico vegetale" ;
Il crescione ha proprietà bechiche, depurative, diuretiche, espettoranti, rubefacenti e vitaminizzanti. Particolarmente indicato in molti regimi dietetici è conosciuto anche come efficace stimolante per la circolazione sanguigna.
Curiosità. Conosciuto e consumato dai persiani. Recitava Plinio :"Nasturtium nomen accepit a narium tormento" .
Secondo i Romani aveva il potere di influire sul carattere delle persone rendendole più affettuose. I Greci la utilizzavano nei loro elisir d'amore. Già nel Settecento li vennero riconosciute proprietà depurative del sangue, stomachiche, espettoranti e diuretiche.
Raccolta. La pianta va raccolta da aprile a maggio scegliendo i rametti non fioriti e prestando attenzione alla qualità e alla pulizia delle acque in cui vive, va utilizzato fresco (essiccato o cotto perde gran parte delle sue proprietà officinali).
Nel Sulcis, in passato veniva utilizzato in crudo per depurare il sangue, riattivare la circolazione e contro le infiammazioni alle vie urinarie.
Nel Nuorese veniva utilzzato per combattere malaria (in crudo) contro le irritazioni cutanee (ridotto in succo fresco) unito all'olio di mandorle amare.
Nelle metodiche d'Indagine ambientale, rientra nell'elenco delle specie per il calcolo dell'Indice Macrofitico (IBMR), dal momento che risulta essere sesibile è in grado (assieme ad altre specie) di definire il grado di trofia e quindi la qualità biologica delle acque!
(Estratto: Fizzas de Luna, Antiche esperienze di cura delle contadine di Sardegna, protetto da copyright, in pubblicazione Zènìa Editrice).